• 400 g di sfoglia secca di pasta di semolafatta in casa
  • 300 g di ceci
  • 1,5 di di olio extravergine d'oliva
  • 2-3 pomodorini
  • 1/2 cipolla
  • 1 costa di sedano
  • 3-4 spicchi d'aglio
  • prezzemolo
  • alloro
  • pepe nero macinato
  • sale

Cuocete i ceci dopo averli lasciati per almeno una notte a bagno in acqua, nella quale, se non siete sicuri della tenerezza, avrete aggiunto una punta di bicarbonato di sodio e del sale grosso. Dopo aver fatto ciò, risciacquate bene i ceci e poneteli in una pignatta di terracotta a cuocere con acqua opportunamente salata e qualche foglia d’alloro. A metà cottura scolateli dall’acqua e rimetteteli a cuocere aggiungendo altra acqua calda e odori quali sedano, prezzemolo, aglio, cipolla e qualche pomodorino da serbo, pelato e privato dei semi; completate quindi la cottura. Scaldate l’olio, possibilmente quello dei frantoi salentini, in una padella; fate imbiondire due/tre spicchi d’aglio, toglieteli e mettete a friggere a crudo un terzo della sfoglia di pasta fino a farla diventare color bruno. Il resto della pasta la cuocerete normalmente in abbondante acqua salata. Quando la pasta sarà cotta al dente, eliminate quasi tutta l’acqua, aggiungete i ceci con tutto il loro brodo di cottura, riportate a bollore e infine unite la pasta fritta insieme al suo olio. Fate insaporire bene mescolando sempre sulla fiamma e servite completando con una spolveratina di pepe nero. Volendo, potete cospargere all’ultimo momento la superficie del piatto con altra pasta fritta, in modo che rimanga croccante. In mancanza di sfoglia fresca, potete usare proficuamente alcuni formati tipici regionali quali le lasagne ricce e le tripoline.